XX edizione - 2023

Musica Amoeni Loci


ACTUS TRAGICUS

Schutz – Bach

Heinrich Schutz (1585-1672)
“Le sette parole di Gesù Cristo in croce”
Cantata per soli, coro e strumenti.

Johan Sebastian Bach (1685-1750)
“Gottes zeit ist die allerbeste zeit”
Actus Tragicus
Cantata per soli, coro e strumenti BWV 106.

floriana fornelli – soprano
arianna lanci – mezzo soprano
giovanni cantarini – tenore
mauro borgioni – basso
coro polifonico JUBILATE di candelara
ensemble les musiciens
lorenzo antinori – organo
direttore: willem peerik

degustazioni offerte da:
ristorante da fiorella – candelara
cantina aniballi – cerreto di novilara

 

HEINRICH SCHÜTZ (1585 –1672)

La musica di Schütz, il maggiore compositore tedesco del secolo XVII, riassume nel grado più alto le precedenti esperienze musicali italiane come Monteverdi e Gabrieli, di cui fu allievo a venezia tra il 1609 e 1612. La sua capacità di assorbire una molteplicità di maniere e di tradurle in espressione tedesca si identificherà in un proprio stile personal, capace di infondere grande risalto espressivo e retorico alla parola.

Alla struttura prosastica e metricamente indistinta dei testi biblici in forma tedesca Schütz applica gli stilemi italiani, riuscendo a infondere nella vulgata evangelica la plasticità declamatoria e l’elvatezza oratoria che gli autori italiani avevano riservato alla versificazione. schütz introduce così il vigore tipico delle forme italiane. Il rapporto fra lingua poetica e forme musicali 8da quelle sollecitate) appare, in Schütz, invertiro, ed è la musica a sollecitare la parola. Una relazione, inaugurata proprio da Schütz, da cui muoverà la tradizione idiomatica dellasuccesiva musica luterana, quale sfocerà in Johann Sebastian Bach.

 

DIE SIEBEN WORTE JESU CHRISTI AM KREUZ
Le sette parole di Gesù Cristo in croce

 

Al centro delle Sette parole di Gesù Cristo in Croce, una composizione del 1645, sono l’agonia di Cristo e le sue ultime memorabile parole: un testo realizzato mettendo insieme passi dei quattro vangeli e danda ad essi una struttura narrativa coerente. I personaggi cantano monodicamente su basso continuo e le loro battute sone raccordate dalla presenza dell’Evangelista che le riferische: il suo racconto si distribuisce in diversi voci singole, o si affida (in tre punti) al loro complesso polifonico, mentre le parole di Cristo, spiccano sulle altre in quanto sono le uniche aureolate constantemente da strumenti. Dalla concezione monodica ci si allontanap erò in alcuni momenti di particolare solennità: l’agonia vera e propria e il trapasso di Cristo sono infatti intonati come un mottetto a 4 voci.Ugualmente a polifonia imitativa (a 5) per coro pieno, sono l’Introitus e la Conclusio che inquadrano la vicenda entro una cornice esplicativa e meditativa. La presenza di un’identica Symphonia strumentale a 5 parti non specificate separa ulteriormente queste due parti esterne, impersonali e corali, da quella centrale monodicae con voci-personaggio.

 

Coro                Introitus: Da Jesus an dem Kreuze stund.. (Gesù stava sulla croce…)
Symphonia
Evangelista: Und es war um die dritte Stunde… (Era l’ora terza…)
Gesù: Vater, vergib ihnen… (Padre perdona loro…)
Evangelista: Es stund aber bei dem Kreuze Jesu seine Mutter…(Stava presso la corce di Gesù sua madre…)
Gesù: Weib, siehe, as ist dein Sohn… (Donna, guarda, ecco tuo figlio…)
Evangelista: Darnach spricht er… (Allora parlò…)
Gesù: Johannes. siehe, das ist deine Mutter… (Giovanni, guarda, ecco tua madre…)
Evangelista: Und vom Stund an nahm sie der Jünger zu sich… (E da allora prese il giovane con sé…)
Evangelista: Aber der übelthäter einer, die da gehenkt waren… (Un malfattore, appeso accanto…)
Malfattore a sinistra: Bist du Christ… (Sei tu cristo…)
Evangelista: Da antwortete… (Allora replicò…)
Malfattore a destra: Und du, fürchtest dich… (E tu, ha paura…)
Evangelist: Und sprach zu Jesus… (Così parlava a Gesù…)
Malfattoe a destra: Herr gedenke an mich… (Signore, ricordati di me…)
Evangelist: Und Jesus sprach… (E Gesù diceva…)
Gesù: Wahrlich, ich sage dir,.. (In verità ti dico…)
Evangelista: Und um die neunte Stunde… (E verso l’ora nona…)
Gesù: Eli, Eli lama asabtani…
Evangelista: Das ist verdolmetschet: (Che significa…)
Gesù: Mein Gott, warum hast du mich verlassen ? (Mio Dio, perché mi hai abbandonato?)
Evangelista: Darnach als Jesus wusste… (Poi come Gesù sapeva…)
Gesù: Mich dürstet. (Ho sete)
Evangelista: Und einer aus den Kriegesknechten… (E uno dei centurioni…)
Gesù: Es ist vollbracht… (Tutto è compiuto…)
Evangelista: Und abermal rief Jesus laut… (E gridando Gesù disse…)
Gesù: Vater, ich befehle meinen Geist in deine Hände (Padre, nelle tue mani affido il mio spirito)
Evangelista: Und als er das gesagt hatte  (E ciò detto…)
Symphonia
Coro                Conclusio: Wer Gottes Marter in Ehren hat… (Chi onora il martirio di Dio…)

 

 

JOHAN SEBASTIAN BACH 1685-1750

Actus tragicus “Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit” (Il tempo di Dio è il tempo migliore di tutti i tempi), cantata per soli, coro e strumenti BWV 106

 

-          Sonatina. Molto Adagio
-          Coro. (Andante), Allegro Adagio assai, “Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit” (Il tempo di Dio è il tempo migliore di tutti i tempi)
-          Aria per tenore. Lento, “Ach Herr lehre uns beten”  (Oh, Signore, insegnaci a pregare)
-          Aria per basso. Vivace, “Bestelle dein Haus” (Disponi la tua casa)
-          Coro. Andante, Es ist der alte Bund: Mensch, du mußt sterben” (E’ l’antico aleanza: uomo, tu devi morire)
-          Aria per contralto. “In deine Hände” (Nelle tue mani)
-          Aria per basso. “Heute wirst du mit mir ins Paradies sein” (Oggi sarai con me nel Paradiso)
-          Corale. “Glorie, Lob, Ehr und Herrlichkeit” (Gloria, lode, onore e maestà)

 

L’idea della morte nel suo duplice aspetto di evento ineluttabile, sottoposto alle leggi della natura (Mensch du mußt sterben), e il riscatto dell’esistenza tereno nel segno della fede (In deine Hände befehl ich meinen Geist) domina questa cantata, una delle prime, nonché una delle più magistrali e superbe di Bach. Il titolo Actus Tragicus con cui è stata tramandata rinvia a una originaria destinazione funebre. Come in altre cantate anteriori al periodo di Weimar, il testo è interamente desunto dalle Sacre Scritture e dal repertorio corale. Sul piano musicale, si evidenziano i modelli tradizionali del mottetto seicentesco e del concerto spirituale, ma l’arcaica struttura a sezioni, tecnicamente eterogenee acquista un’ampiezza e una coerenza assolutamente nuove nella salda concatenazione degli episodi, nella rigorosa tematica dei singoli movimenti, nella disposizione simmetrica dei brani (secondo una chiara articolazione coro-soli-coro). La struttura concettuale del testo trova preciso riscontro nell’architettura complessiva dell’opera. I due temi della morte, come necessità ineluttabile e come suprema dichiarazione di fede, sono sviluppati respettivamente nella prima e nella seconda parte della cantata, ma vengono enunciati simultaneamente nel grande coro centrale (Es ist der alte Bund) che compendia magistralmente, in un progressivo accumul di mezzi espressivi, tutte le techniche impiegate nella composizione, dal contrappunto rigoroso agli episodi liberi, dall’arioso della melodia di corale, dalla polifonia alla monodia solistica. Di grande bellezza anche le due coppie die ariem realizzate in forme strofiche: quasi una ciaccona l’aria per tenore della prima parte; accompagnate da disegni strumentali ostinati quella per il contralto (In deine Hände) e la seconda per basso (Heute, heute wirst du mit mir) inframmezzata da una citazione di corale. Chiude la cantata, in posizione speculare rispetto alla sonatina e al coro introduttivo,  il corale Glorie, Lob, Ehr und Herrlichkeit, articolato in due sezioni: la prima inframmezzata da interventi strumentali, la seconda in forma di fuga, sulle parole conclusive Durch Jesum Christum, Amen.

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