XX edizione - 2023

Musica Amoeni Loci


AMAN SEPHARAD

Musica sefardita dalle comunità ebraiche del Mediterraneo.

Arianna Lanci - Sensus

Arianna Lanci – Sensus

Ensemble Sensus:

Arianna Lanci – Canto
Sara Mancuso – Arpa, Clavicytherium, Organo portativo
Marco Muzzati – Salterio, Percussioni

ingresso 7,00 euro

degustazioni offerto da:
macelleria roberto – villa ceccolini
forno mosca – villa ceccolini
cantina aniballi – cerreto di novilara

 

Un languido addio, un dolce lamento, felicità velata di malinconia, è questo il volto della musica sefardita. Canti femminili, tramandati da madre a figlia, come la stessa discendenza ebraica. Musica profana di tradizione orale, di cui non conosciamo gli autori né l’esatta origine ma che, migrando, porta con sé la voce e il cuore delle genti che dalle coste iberiche si dispersero per tutto il Mediterraneo, fino a spingersi nei lontani Balcani. La musica sefardita, è infatti la musica degli ebrei cosiddetti “spagnoli”, giacché Sepharad è l’antico nome della Spagna, loro terra di origine, e raccoglie il commiato che quel popolo affida alla memoria di questi antichi canti. Così, lo struggente richiamo dell’amato o il suo addio, la ninna-nanna per il bimbo o il pianto funebre e finanche la canzone da matrimonio, insieme lieta e mesta per la partenza del figlio o della figlia dalla casa materna, tutto si racchiude in un lamento: “Aman”. Parola che come una cantilena inanella dolci e tristi pensieri per tutto ciò che è transitorio, in questa effimera esistenza. Aman Sepharad, ahi Spagna addio: a seguito del movimento denominato Reconquista, che culmina con la liberazione di Granada e quindi di tutto il suolo iberico dal domino arabo, nel 1492 con un editto di espulsione, i re cattolici Ferdinando di Aragona e sabella di Castiglia cacciano gli ebrei dalla Spagna. È il “Gerush Sepharad”, espulsione che segna una nuova diaspora. Le comunità sefardite si stanziano così nel nord Africa, in Turchia (accolte dal Sultano ottomano Bayezid II) e in vari stati del continente europeo come l’Italia, la Grecia, la Bulgaria o la Bosnia, cosicché Salonicco, Livorno, Istanbul, Sofia e Sarajevo divengono importanti centri culturali sefarditi. Matrice comune a questi popoli così lontani tra loro sono proprio la lingua e la musica. Molto evidenti sono le influenze derivate dalla terra di origine, infatti queste musiche cantate in judezmo (o ladino), una sorta di antico castigliano infarcito di parole incontrate “strada facendo”, riecheggiano di sonorità dal sapore araboandaluso. Tuttavia il popolo ebraico seppe pur sempre adeguarsi alle nuove realtà ed infatti tra le varie comunità troviamo piccole varianti dovute all’influenza delle lingue locali, come testimoniano ad esempio la haquitía nel nord Marocco, o il bagitto livornese. La musica sefardita, proprio per le sue melodie dal sapore arcaico e dal calore assolato che trasmette, si contrappone nettamente dal più conosciuto ed irruento Klezmer askenazita, di origine nord est europea, cantato in yiddish, crogiolo di lingue tra il tedesco e lo slavo. Queste donne modulano un canto di pace, pace interiore e tra le genti, una pace perduta e mai più ritrovata. Come un soffio melodico si alza allora il nostro Aman Sepharad. Ma tutto ciò che si racconta e si canta è ormai passato e non tornerà: a noi resta il suo triste sorriso.

Foto 3 claviciterio salterio

PROGRAMMA MUSICALE

Por que llorax (Andalusia) – ballata tratta da quattro romances spagnoli del XIV sec., sulla storia del conte Dirlos che abbandonò moglie e figli per andare in guerra.

Nani nani (Spagna) – ninna nanna mescolata ad una romanza in forma dialogica che racconta la gelosia di una moglie per il marito rientrato tardi dal lavoro nei campi.

Scalerica de oro (Turchia) – canto per matrimonio: augurio di ricche nozze ad una sposa di misera condizione economica.

A la una yo naci (Andalusia) – ninna nanna / canto d’amore.

Ay que buena que fue la Hora (Bulgaria) – canto per matrimonio: “oh, che bella quella danza in cui vi feci la mia promessa di matrimonio”.

Cantar del Saidi (Tetuàn – nord Marocco) – ballata che narra di una fanciulla innamorata del valoroso Cid Campeador.

Morena me llaman (Andalusia) – canto per matrimonio: una ragazza si lamenta dei suoi dubbi e della sua bassa condizione sociale, poiché è così bella che anche il figlio del Re la vorrebbe.

La Galana y el mar (Salonicco – Grecia) – canto di matrimonio: esaltazione della bellezza e delle doti della sposa. Versione strumentale.

Durme durme (Turchia) – ninna-nanna: amorevole canto in cui la madre enumera le tappe di crescita della figlia fino a che anch’essa avrà dei figli.

Avrix mi galanica (Mediterraneo orientale) – canto d’amore: nel divertente testo i due giovani innamorati cercano un modo per stare assieme senza essere scoperti dai parenti della ragazza.

Mas arriva y mas arriva (Turchia) – ballata sulla cattura del figlio del re di Persia nella città di Silivria.

Salgash Madre (Bulgaria) – canto per matrimonio: la madre dello sposo inizialmente è pronta a difendere con il coltello il figlio dalla futura nuora, ma infine esalta la sposa e l’accoglie con grande confidenza.

Noches, noches (Sarajevo – Bosnia) – ballata: struggente canto alla notte.

Esto quen lo culpa (Turchia) – canto sociale: in tono “scherzoso” il brano tratta di una gravidanza indesiderata.

Alta sois la mi dama (Sarajevo – Bosnia) – canto d’amore: suppliche di un innamorato verso una donna dal cuore duro, che non lo ricambia.

Buenas noches Hanum Dudu (Salonicco – Grecia) – canto d’amore: una serenata tra innamorati.

Foto 4 Arianna Lanci

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